Sei qui: Andrea Gavardi | SEO Specialist » SEO - Search Engine Optimization » SEO CHECKLIST: i punti fondamentali della tua analisi SEO

SEO CHECKLIST: i punti fondamentali della tua analisi SEO

SEO Checklist

Una SEO checklist è uno strumento utile a chi vuole verificare la buona salute di un sito web. Serve a chi vuole individuare errori, criticità e aspetti da ottimizzare.

La SEO Checklist deve essere svolta ogni volta in cui è necessario analizzare un sito web già esistente o quando si è in procinto di svolgere o controllare la corretta riuscita di una migrazione a seguito di un rifacimento strutturale e grafico.

In questo articolo, quindi, ti darò alcuni consigli tramite una lista di attività da fare e ti suggerirò qualche strumento online utile per la tua analisi!

Checklist SEO tecnica: i punti principali che la compongono

A seconda del livello e del momento di intervento in cui è necessaria l’analisi, è possibile creare differenti tipologie di Checklist. Ogni controllo deve avere l’obiettivo di verificare ogni aspetto più o meno tecnico che può influire in uno o più punti legati a:

  • scansione
  • indicizzazione
  • posizionamento

Partendo da quelli prioritari ecco cosa tenere in considerazione.

Sito Scansionabile

La prima cosa da verificare è che il sito sia raggiungibile dagli spider del motore di ricerca. Questa analisi fa parte del primo step di controllo (scansione) di una checklist perché consente di capire se il sito può essere analizzato dal Bot di Google.

I motivi di un mancato raggiungimento del sito da parte degli spider sono molteplici, spesso banali, ma possono però inficiare sulla scansione e la conseguente indicizzazione dello stesso.

Robots.txt

Collegato al punto sopra, è importante controllare lo stato del robots.txt inserito nella root del tuo sito. Questo non dovrebbe bloccare sezioni per sbaglio o escludere dalla scansione contenuti utili che meritano di essere indicizzati.

È un sistema importante che consente di dare indicazioni agli spider dei motori di ricerca ed in alcuni casi, tramite direttive corrette, far risparmiare anche “budget di crawling”. È un file delicato che merita particolare attenzione.

Mobile Only Indexing

Oggi il tuo sito web deve essere per forza responsive e si deve adattare correttamente a tutti i dispositivi mobile in commercio. Già da aprile 2015 Google aveva dichiarato che avere un sito mobile friendly era un fattore SEO e nel 2016 aveva introdotto il mobile first indexing.

Entro marzo 2021 l’algoritmo di Google diventerà invece mobile-only e in questo modo la versione desktop di un sito sarà eliminata dall’indicizzazione.

Poni quindi molta attenzione alla versione mobile del sito sia da un punto di vista tecnico che di UX.

Esperienza Utente: Web Vitals

Concentrati sui nuovi parametri introdotti da Google nel 2020 ovvero i Web Vitals. Questi misurano l’esperienza dell’utente sulla pagina e sono:

  • LCPLargest Contentful Paint: misura le prestazioni di caricamento dell’elemento più grande della pagina. LCP dovrebbe avvenire entro 2,5.
  • FIDFirst Input Delay: misura l’interattività. La pagina dovrebbe avere un FID inferiore a 100 millisecondi.
  • CLS Cumlative Layout Shift: misura la stabilità visiva. Le pagine dovrebbero ottenere CLS inferiore a 0,1.

Essendo un argomento molto complesso consiglio di studiare bene questa documentazione di Google e di farsi aiutare da uno sviluppatore competente.

Velocità del sito

Nella tua SEO checklist non può certo mancare un’analisi della velocità del tuo sito web. Ottimizza lato codice il tuo sito web. Inizia a comprimere le immagini i CSS e i JavaScript. Monitora il tuo sito con GT Metrix o Pingdom Tools e Page Speed. Capirai i punti di forza o di debolezza dal lato della velocità!

Struttura del sito

Hai creato una struttura di navigazione ordinata e chiara? Hai diviso in modo logico le categorie, le sottocategorie e le eventuali pagine di prodotto o servizio? Controlla che la struttura interna del sito sia costruita nel modo corretto. Una organizzazione del sito a SILOS potrebbe aiutarti nel capire come organizzare il tutto. È un approccio diffuso già da diversi anni, ma reputo che possa ancora servire per rendere chiaro al bot e agli utenti i vari percorsi di navigazione.

Sitemap.xml

Hai generato una sitemap? Esistono diversi plugin per CMS o software online per crearne una. Questo elemento è importante perché fornisce un indice del tuo sito web ai motori di ricerca. Inseriscila in Google Search Console e “inviala” a Google.

Utilizza una sitemap per ogni lingua del tuo sito e se riesci dividi le sitemap per tipologia di contenuto. Ad esempio: una sitemap per le pagine, per i blog post, per le categorie etc etc.

Puoi crearne una anche in versione HTML utile per i tuoi utenti da inserire ad esempio nel footer de sito. È un approccio un po’ vecchio ma potrebbe in alcuni contesti essere ancora molto utile almeno lato User Experience.

Gli URL

Gli Url del tuo sito devono essere parlanti o meglio SEO-friendly. L’utente anche solo guardando l’URL deve capire in che sezione del sito si trova. Non utilizzare, se possibile, codici o caratteri particolari nelle URL.
Un Url SEO friendly come questo www.nomesito.it/case-in-vendita/villa-con-giardino-roma è molto più chiaro di uno come questo www.nomesito.it/category/page%villa?p=12345 di difficile comprensione.

Rel Canonical

Il rel canonical è un tag usato per la gestione dei contenuti duplicati su pagine con URL differenti. Grazie a questo tag è possibile dare a Google l’indicazione su quale pagine sia quella canonica tra le due. Nei CMS come WordPress questo è già inserito in modo nativo, ma spesso in soluzioni custom, per errore, questo tag non viene utilizzato. In fase di SEO Checklist prestare molta attenzione a questo aspetto.

Gestione delle lingue

Hai un sito web multilingua? Verifica che nel sorgente di pagina vengano utilizzati gli attributi rel=”alternate” hreflang=”x” che servono per gestire correttamente le lingue di un sito.

Ad esempio:

link rel=”alternate” hreflang=”en” href=”https://www.nomesito.com/en/product-1/”
link rel=”alternate” hreflang=”it” href=”https://www.nomesito.com/it/prodotto-1/”

Non basta infatti avere la traduzione delle singole pagine. Queste devono essere gestite appunto con questi attributi in modo da indicare a Google quale pagina è la traduzione dell’altra.

Inoltre, verifica sempre che il meta language, l’attributo che indica ai motori di ricerca la lingua primaria utilizzata nella pagina, sia presente nel sito.

Breadcrumbs

I breadcrumbs – da traduzione letterale “briciole di pagine” – sono delle stringhe che inserite in pagina consentono all’utente di navigare a ritroso da una pagina alle varie categorie del sito. Sono utili per aiutare l’utente a capire dove si trova all’interno del sito web, fanno da supporto alla struttura degli URL e piacciono ai motori di ricerca.

Ad esempio: Home > categoria prodotto > Sottocategoria prodotto > prodotto visualizzato

Funzionamento www e non www

È importante che il sito web abbia un redirect dalla versione www. a quella senza www. o viceversa a seconda della versione “preferita” che hai scelto di utilizzare. In questo modo il sito sarà accessibile in una sola versione e non si creeranno problemi di malfunzionamento o duplicazione. È uno dei primi punti da controllare in una SEO Checklist.

Funzionamento certificato SSL

Si consiglia di installare sul proprio sito un certificato SSL. In questo caso, come per il punto precedente, il sito deve essere raggiungibile solo nella versione con https. In questo modo se in rete è presente un link con versione http questo se cliccato redireziona sulla versione https senza generare errori o pagine di servizio del browser che indicato un sito non sicuro

Redirect 301

Se il tuo sito è in rifacimento e cambi gli URL ricordati di effettuare dei redirect 301 per non far restituire alle pagine indicizzate errori 404 e perdere di conseguenza posizionamenti in SERP. Mi è capitato di analizzare siti che hanno perso tutto il traffico perché il webmaster non aveva svolto questi redirect permanenti.

Contenuti

Nella tua SEO checklist non puoi non inserire una voce dedicata ai contenuti. Scrivi dei buoni contenuti pensati prima per l’utente e solo dopo per il motore di ricerca. Più il contenuto è ben strutturato, meglio è. Darai informazioni consistenti ai tuoi lettori e ti distinguerai dai competitor. Google è in allerta, non scrivere quindi testi di basso valore o poco rilevanti. Piuttosto meglio pochi ma buoni.

Title Tag

Utilizza il tag title nelle tue pagine web. Ci deve essere un solo title tag in ogni pagina, deve essere diverso su tutte le pagine e deve avere un numero di caratteri compreso tra i 55 e i 65 (circa 600 px).

Deve riassumere e specificare ciò che la pagina tratta. È il titolo che compare nelle SERP (Search Engine Results Pages) e nella parte alta della finestra del browser. È fondamentale, non dimenticartelo!

Meta Description

Inserisci le meta description in tutte le tue pagine web. La meta description è una descrizione riassuntiva della pagina. Deve essere compresa tra i 150/160 caratteri circa (950px). Sfruttala per descrivere in poche parole il contenuto della pagina e utilizza se necessario delle call to action.

Da mobile Google potrebbe tagliare/accorciare la tua meta description, utilizza quindi i termini più importanti (keyword) all’inizio di essa. Nella tua SEO checklist controlla quindi anche la lunghezza e la qualità della description.

Da specificare che la rilevanza della meta description è sempre minore per Google. Infatti è lo stesso motore di ricerca che decide se usare quella da noi inserita in pagina o sostituirla con una più mirata a seconda della query digitata dall’utente. La descrizione potrebbe però influire sulla quantità di clic e potrebbe far aumentare il CTR (Click Through Rate) all’interno dei risultati di ricerca.

Se il tuo sito ha un numero elevatissimo di pagine concentrati prima sugli aspetti più rilevanti per la SEO e solo dopo affina questi dettagli.

Header Tag

Utilizza i tag h1-h2-h3 etc in ordine gerarchico. Utilizza un <h1> per pagina (nel 99% dei casi di prassi è meglio utilizzarne solo uno). L’h1 è infatti il titolo più importante della pagina.

Gli h2 sono i sottotitoli e gli h3 i sottotitoli degli h2. Sono utili per suddividere un contenuto in modo logico e ordinato. Ancora interessante questo video un po’ vecchio di Matt Cutts in cui parla dell’utilizzo degli h1.

Nome file immagini e ALT Tag e Title

Verifica che il nome delle immagini che sono state caricate sul sito sia parlante e che rispetti nel limite del possibile il contenuto di pagina in cui vengono inserite. Evita di utilizzare il nome file originale delle immagini scaricate dalla scheda di una macchina fotografica senza rinominarle oppure quello di una acquistata su uno stock di immagini.

Utilizza l’alt tag e il title per descrivere le tue immagini, non scordartelo. Inoltre, prima di caricare le immagini sul sito, comprimile. Utilizza immagini leggere che non appesantiscano il tuo sito web e che generino problemi di velocità. Leggi questo approfondimento.

Dati strutturati

Semplificando i dati strutturati sono un sistema utile per “taggare i contenuti” e aiutare i motori di ricerca a capire meglio l’argomento della tua pagina web. In un E-commerce ad esempio, puoi inserire informazioni riguardo ai prodotti in magazzino, i prezzi e le recensioni degli utenti. Potrebbero comparire all’interno delle SERP in base alla ricerca dell’utente; per questo sono utili anche anche per aumentare il CTR!

dati strutturati rich snippets esempio

Google Analytics e Search Console

Collega il tuo sito a questi servizi gratuiti di Google per ottenere dati fondamentali e interessanti sull’andamento del tuo sito web.
Google Analytics ti segnalerà il numero di visitatori del tuo sito web, le pagine visualizzate, il tipo di traffico e molto altro ancora.
Google Search Console ti aiuterà a gestire la tua sitemap, verificare che il robots txt non blocchi sezioni vitali del sito, monitorare eventuali errori sul sito, pagine non trovate, impressioni, parole chiave e molto altro ancora. Collegali tra loro e otterrai informazioni ancora più dettagliate.

Nella tua SEO Checklist di controllo non possono mancare questi due punti

Posizionamenti su Google

Verifica il posizionamento del sito su Google al fine di capire il relativo ranking, con quante e quali keywords è posizionato e che volumi di traffico generano. Studiando la SERP e gli snippet del sito potresti anche individuare errori e problematiche relative a contenuti cannibalizzati o a visualizzazioni errate di title o meta description.

Numero dei backlink

Controlla il numero di link in entrata al tuo sito web. Analizza quindi i backlink tramite Google Search Console e/o software a pagamento, in modo da capire il numero di link in ingresso e la loro qualità.

Potresti valutare di svolgere un po’ di link building (sarebbe meglio chiamarla Link Earning) per aiutare a far screscere il tuo sito o rifiutare, attraverso lo strumento apposito di Google, i collegamenti da siti web che reputi poco pertinenti e nocivi per il tuo progetto.

Questa è una cosa da fare solo se sei sicuro che i backlink che puntano al tuo sito sono frutto di attività di link building poco pulite o se hai subito una penalizzazione manuale. Consiglio per queste attività molto tecniche di affidarsi ad una figura molto competente per evitare di generare problematiche e perdite di ranking e traffico.

Social Network

Hai dei Social Network attivi? Hai inserito i tasti di condivisione nel tuo sito? Spesso sono utilizzati da molti utenti e aiutano a diffondere i tuoi contenuti in rete.

Privacy e Cookie Policy

Hai inserito nel footer un link ad una pagina Privacy e Cookie Policy? Comunichi ai tuoi utenti le informazioni e i sistemi di tracciamento che utilizzi?

Ricordati che è un aspetto importante per rendere il tuo sito autorevole e rispettare il GDPR. Non dimenticare nemmeno il banner dei cookie settato nel modo corretto.

Tool utili

Molte delle attività che ti ho elencato possono essere fatte non solo manualmente ma anche tramite l’utilizzo di strumenti come Screaming Frog o SEM Rush.
In alcuni casi, tuttavia, tornano utili anche alcune estensioni che ti permettono di effettuare una prima analisi SEO veloce (base). Tra queste te ne suggerisco due da aggiungere al tuo browser preferito.

  • Per Google Chrome ti consiglio SEO QUAKE
  • per Mozilla Firefox SEO DOCTOR

Queste estensioni, una volta attivate, ti daranno un quadro SEO immediato della pagina web che vuoi analizzare.

Conclusione

Le indicazioni date sopra necessitano di approfondimenti specifici, ma sono utili per una prima Checklist SEO e per individuare eventuali errori più evidenti, anche per chi non mastica bene la materia. Naturalmente il lavoro di un SEO Specialist non si ferma qui e le cose da controllare in un sito spesso sono molteplici e molto più tecniche.

Quindi, se devi verificare la salute del tuo progetto o fare una migrazione del tuo sito web o di quello della tua azienda:

  • Non improvvisarti esperto se non lo sei per evitare di arrecare danni al sito
  • Affidati a chi davvero ha esperienza: una checklist fatta bene e altamente tecnica deve essere svolta da un consulente SEO
  • Pianifica con la tua agenzia o il tuo consulente controlli periodici di questo tipo almeno 1-2 volte l’anno
  • Adatta la checklist alle tue esigenze

Buona analisi!

Informazioni sull'autore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Torna in alto